Quando Foursquare passò ad essere Swarm rimasi perplesso, ma come ben sanno i creatori di giochi e di app stimolare l’attenzione istantanea e la competizione è qualcosa che funziona molto bene – soprattutto con i maschi – e quindi il piacere di vedere se c’era qualcuno nei dintorni (Foursquare) è stato (almeno da me) trasformato nella gara a chi vedeva più luoghi e a quanto frequentemente li visitava per riuscire a fare più punti degli altri.
Qualche giorno fa, parlandone di persona con @RobertoRedSox mi sono sentito porre la domanda “Ma come, fai punti e classifica anche quando sei a casa tua?” e la cosa si è dimostrata per quello che era diventato per me: un modo per sentirmi figo quando facevo più punti di altri.
È stato divertente fare le gare – soprattutto con due girandolòni come @gluca e @mlupoi, vincendo e perdendo, però ho perso lo scopo originale che mi ero prefisso: essere contento di sapere dove sono gli amici e immaginarli felici.
“Ogni cosa alla lunga mi molesta, e cerco un’altra festa” (cit. Guccini) io ora la festa ce l’ho tutti i giorni vivendo in questa stupenda città che è Bologna e voglio godermela senza fare gare. Tanto se voglio fare lo sborone ci riesco – ahimè – anche senza una app.