C’è chi crede alle scie chimiche e chi pensa che sia un bene che un numero imprecisato di persone muoia in mare invece di venire a rubare il lavoro a casa nostra.
C’è chi silenziosamente aiuta chi ha bisogno e chi lo fa ad alta voce perché crede che sia importante dare l’esempio.
C’è chi picchia i figli e chi li tormenta psicologicamente perché così non si vedono i lividi.
C’è chi ride vedendo qualcuno che cade su una buccia di banana e chi mette la buccia di banana dove è sicuro che potrà riprendere con il telefonino per mettere il tutto su YouTube.
C’è chi soffre guardando chi soffre e c’è chi ha deciso di lasciarsi scivolare tutto addosso perché altrimenti non riuscirebbe a tirar sera per quanto dolore ha attorno.
C’è chi da per scontato che tutti siamo uguali e chi, per averlo sperimentato, sa che non è vero e cerca di fare in modo che questa consapevolezza non si trasformi in rifiuto dell’altro ma anche che non passi il concetto “siccome lo pensa la maggioranza allora è giusto”.
La storia dell’uomo ha dimostrato che le maggioranze possono fare dei danni spaventosamente più grandi delle minoranze e quindi, se come me sei in minoranza, continua a lottare per quello in cui credi: ne vale sempre la pena. Quando ti diranno che se riesci a farlo senza arrabbiarti è meglio, ricorda che se la passione c’è a volte esce. Come può.